Il rapporto della Corte dei Conti sulla finanza pubblica. Dubbi su Quota Cento e Reddito di Cittadinanza in un Paese a crescita limitata.
Dubbi della Corte dei Conti su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Mentre Matteo Salvini spinge per la realizzazione (in tempi brevi) della Flat tax, il rapporto della Corte dei Conti sulle finanze italiane sollevano dubbi consistenti sulla politica intrapresa dal governo.
Il rapporto della Corte dei Conti sulle finanze pubbliche: dubbi su Quota 100
La Corte dei Conti esprime innanzitutto i suoi dubbi su Quota 100, sottolineando come serva una soluzione “più neutra” per consentire al sistema pianificato dalla Lega di non collassare ma di basarsi su una struttura solida e permanente.
Le criticità del Reddito di Cittadinanza
Ma i dubbi riguardano anche il Reddito di Cittadinanza del MoVimento Cinque Stelle. Secondo la Corte il rischio è che il provvedimento dei pentastellati possa scoraggiare in maniera significativa il lavoro legale portando di conseguenza a un’impennata dell’occupazione in nero, una strategia per assicurarsi un compenso da non dichiarare oltre a quello garantito dallo Stato come sussidio.
Debito pubblico destinato a crescere
I dubbi sui singoli provvedimenti messi in campo si risolvono con un grande punto interrogativo legato al debito pubblico – elevatissimo – dell’Italia. Da qui la proposta, poco gradita a Di Maio, di usare parte dei soldi risparmiati dal Reddito per far fronte alla spesa pubblica.
Italia a crescita (quasi) zero
Completano il quadro le previsioni di crescita tutt’altro che incoraggianti. Questi dati spiegano la reticenza mostrata in occasione dell’ultimo Consiglio dei Ministri dal titolare del MEF Giovanni Tria, che ha frenato sia sulla ‘tassa piatta’ proposta da Salvini che sul decreto Famiglia proposto da Luigi Di Maio.